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A volte capita: lavi accuratamente una maglietta, la indossi e dopo pochi minuti si ripresenta ancora quello sgradevole odore di sudore. Oppure apri l’armadio e trovi un capo con un persistente sentore di muffa. Non si tratta solo di inconvenienti fastidiosi: gli odori che non vanno via possono dipendere dal tipo di tessuto, da cattive abitudini o da lavaggi non efficaci. Come fare ad eliminare il problema? Eccoti una guida pratica con cause e possibili soluzioni.
Se i vestiti puzzano di sudore anche dopo il lavaggio, la causa va ricercata nella proliferazione batterica: il sudore in sé ha un odore minimo, ma è ricco di sali minerali, acidi grassi e proteine che diventano nutrimento per i batteri presenti sulla pelle. Quando queste molecole restano intrappolate nelle fibre del tessuto, i batteri continuano a moltiplicarsi liberando composti volatili che sono responsabili del cattivo odore. I materiali sintetici (tra cui poliestere, acrilico e nylon) sono i più difficili da gestire, perché sono poco traspiranti e tendono a trattenere le molecole molto più a lungo rispetto alle fibre naturali come il cotone o il lino. A peggiorare la situazione ci sono i lavaggi sbagliati: carichi eccessivi, quantità esagerate di detersivo che lasciano residui e cicli troppo brevi o a bassa temperatura che spesso non riescono a eliminare del tutto i batteri. Se poi i capi non vengono asciugati a fondo o finiscono in armadi e cassetti umidi, il rischio è quello di ritrovarsi con il tipico odore di muffa, tra i più ostinati da rimuovere.  
Quando i vestiti puzzano di sudore anche dopo il lavaggio, aceto e bicarbonato possono rivelarsi alleati preziosi, perché sono in grado di igienizzare i tessuti e neutralizzare gli odori. Il segreto è utilizzarli per un pre-trattamento, immergendo i capi in una soluzione di acqua e aceto bianco o bicarbonato di sodio prima del lavaggio. Alcuni utilizzano allo stesso scopo anche il succo di limone: qualche goccia nell’acqua di prelavaggio sembra avere un effetto deodorante naturale. A volte, però, questi metodi casalinghi non bastano: in questi casi è fondamentale scegliere un lavaggio a temperature adeguate, perché i cicli troppo delicati non sempre riescono a eliminare i batteri responsabili del cattivo odore. Se i simboli sull’etichetta di lavaggio lo consentono, meglio optare per un ciclo a 40 o 60 gradi. Un altro valido supporto sono i detersivi specifici contro il sudore.   
Le t-shirt sono ovviamente i capi che più facilmente trattengono il sudore e i cattivi odori. In generale, la soluzione migliore è intervenire prima del lavaggio: inumidisci la zona interessata (di solito le ascelle), applica un po’ di bicarbonato o uno smacchiatore anti-odore, lascia agire e poi metti in lavatrice. 
Se desideri togliere l’odore di sudore dalle magliette nere, fai attenzione: il bicarbonato puro può lasciare aloni chiari. Meglio diluirlo in acqua o optare per un risciacquo con aceto bianco, sempre seguito da un lavaggio accurato.   
Per le magliette colorate, la regola d’oro è la delicatezza: immergi il capo in acqua tiepida con due cucchiai di bicarbonato, lascia in ammollo un’ora e poi procedi con un lavaggio normale. In questo modo l’odore scomparirà, ma i colori non sbiadiranno.   
Togliere l’odore di sudore dalle magliette sintetiche, usate tipicamente per lo sport, è la sfida più ardua. Un consiglio generale: è importante arieggiare subito i capi dopo l’attività e non lasciarli troppo a lungo nella cesta dei panni sporchi o in lavatrice, dove l’umidità favorisce il proliferare di muffe e batteri. Può essere utile un prelavaggio con aceto o bicarbonato ma ancora di più, se l’etichetta lo consente, un ciclo di lavaggio a temperature più alte, 40 o 60 gradi. In alternativa, puoi affidarti a detersivi specifici per l’abbigliamento sportivo, che sono studiati appositamente per penetrare nelle fibre sintetiche e rimuovere i batteri responsabili degli odori.
Se vuoi eliminare l’odore di sudore da una giacca (senza lavarla), la soluzione più pratica è il vapore. Con il ferro da stiro verticale Braun, il getto caldo penetra nelle fibre, rilassa i tessuti e riduce la presenza dei batteri responsabili dei cattivi odori. Così non rovini il capo, non consumi acqua inutilmente e ottieni un effetto fresco in pochi minuti. Un modello? Lo stiratore verticale QuickStyle 7, potente e veloce, perfetto per rinfrescare giacche, cappotti e abiti senza ricorrere troppo spesso alla tintoria. 
Può capitare di dimenticare un bucato nel cestello o di riporre nell’armadio un capo non del tutto asciutto. Il risultato? Un odore di chiuso difficile da mandare via. Come togliere l’odore di muffa dai vestiti in questi casi? Oltre a sfruttare sole e aria aperta, la soluzione è sempre la stessa: immergendo i capi in acqua e aceto per un’ora prima del lavaggio. Per potenziare l’effetto, aggiungi un cucchiaio di bicarbonato direttamente nel cestello. Non dimenticare, però, la prevenzione: fai respirare l’armadio, usa sacchetti assorbi-umidità e riponi i vestiti solo quando sono completamente asciutti. 
Non sempre hai tempo per avviare la lavatrice, eppure non vuoi indossare un capo che non profuma di fresco. Come fare? La risposta è ancora una volta il vapore. Con uno stiratore verticale puoi eliminare odori e igienizzare senza lavaggi frequenti. Stirare in verticale è comodo: niente asse da stiro, pochi gesti e i capi appesi tornano pronti in un attimo. Il vapore non solo distende le fibre, ma ha anche una funzione di igienizzazione: riduce la carica batterica responsabile dei cattivi odori e ti permette di allungare i tempi tra un lavaggio e l’altro, con un considerevole risparmio di tempo ed energia.